Associazione Comunità Nazaret

QUANDO VOGLIAMO ESSERE LIBERI - Lettera 266

4 maggio 2018

"QUANDO VOGLIAMO ESSERE LIBERI"

Cari Nazareth,

abbiamo appena iniziato il tema che ci terrà compagnia per il prossimo tempo: “Terra”.

Un tema non facile perché investe tutto della nostra esistenza. Ma abbiamo preso l’impegno di compiere questo itinerario, partendo dalle fonti bibliche. Ci proveremo. E’ anche affascinante “l’incertezza” di un’avventura. Dunque un compito da fare a casa prima del prossimo incontro: ognuno di noi – lo chiedo per favore – approfondisca questo argomento così come crede più opportuno e quando ci incontreremo metteremo a confronto le nostre idee. Indico di seguito alcuni passi della Sacra Scrittura da poter leggere e meditare.

Qualcuno potrebbe pensare di non essere all’altezza dello scrutare le scritture. Cosa del tutto errata se è vero che la Parola di Dio è rivolta ai poveri ai cosiddetti anawim, ossia ai poveri come li definisce la tradizione ebraica nella Bibbia (cfr. Salmo 149,1; 4-7. Isaia 61,1-3. Luca 4,18-19; 21).

I primi destinatari della Parola di Vita sono i semplici.

Sto dicendo questo perché sono convinto da un’idea: i veri sapienti sono coloro che “non sanno”. Al contrario gli ignoranti autentici (nel senso di chi ignora) sono coloro che credono di sapere.

Tutto questo rientra in una tematica di vero spirito francescano.

Francesco di Assisi arrivò a dire che è “….beato chi si farà ignorante per amore del Signore Dio” (Speculum Perfectionis). Lui stesso si definiva ignorante e illetterato.

Tutto questo mi fa pensare - e spesso - che il non sapere vissuto nella pura semplicità è causa di vera gioia. Capita, a chi è sintonia con lo spirito della Sacra Scrittura, di sentirsi lontani dal sapere e ciò conduce a un desiderio di umiltà che spesso è difficile ottenere, perché il proprio “io” ci porta su una linea di autosufficienza o addirittura di superiorità sull’altro. Quasi prigionieri di un proprio sapere, origine di tanti mali interiori.

Essere liberi, invece, assomiglia ad un volo alto e raggiante verso la Luce di Dio. Come se lo spirito desiderasse appieno, e a ogni costo, la semplicità delle cose. Della vita stessa, come una rinuncia al sapere che somiglia ad un sentirsi parte dei semplici, degli ultimi. Un capovolgimento dei criteri di una società che spesso invece mira a ricoprire ruoli e posizioni “che contano”. Uno stare lontani da quel falso sapere che sembra riempire i vuoti affettivi e i fiaschi della vita e che tendono a nutrirsi di orgoglio e di falsi appagamenti. Più volte ci siamo detti che è bene non alzarsi mai dal “banco della scuola” e non approdare mai all’orgoglio della cattedra. Per non sbagliare è bene non uscire mai dal gruppo dei discepoli. Il Maestro è uno solo: Gesù di Nazareth, e lo Spirito Santo che Lui ci ha dato potrà condurci verso la vera e unica sapienza del cuore.

Ci avviciniamo alla Pentecoste e credo sia cosa buona chiedere allo Spirito Santo che insegna e che ci riporta alla mente la Parola di Gesù la sapienza di voler sentirsi liberi e condotti verso quella Verità che solo lo Spirito di Dio può donarci (cfr Giovanni 8,32).

Il prossimo incontro lo terremo domenica 27 maggio 2018 a Morrano di Orvieto (Centro il Girasole), alle ore 16,00. Adorazione Eucaristica e incontro comunitario sul tema di quest’anno “Terra”.

Un caro e fraterno saluto a tutti

don ruggero

Lettera 266 (pdf)