Associazione Comunità Nazaret

"KINT SUGI" - Lettera 267

27 giugno 2018

"KINT SUGI"

 

Cari Nazareth, stiamo camminando in compagnia del tema “Terra” e credo che gli argomenti, che di volta in volta emergono, sono interessanti e ci aiutano ad approfondire la conoscenza del proprio “io” e del condividere comunitariamente un percorso prezioso, che è quello di conoscere e riconoscersi all’interno di una condivisa crescita interiore. Terra può essere tutto e tutti. E credo che sia fondamentale, in un cammino di fede, tenersi lontani da quelle “parole oziose”, per dirla con San Francesco di Assisi (2 Celano 160), che ci impediscono di guadagnare tempo e spazio e arrivare a conoscersi in maniera più onesta.

Il titolo della lettera di collegamento di questo mese usa un termine giapponese: KINT SUGI che, letteralmente significa “riparare con l’oro”. Si tratta di una tecnica particolare con la quale si riattaccano i cocci di un vaso di porcellana o di ceramica e poi di rifinire le linee di frattura con un prezioso smalto d’oro.

Mi spiego meglio. Quando un vaso o un altro oggetto prezioso a cui teniamo tanto si rompe provoca in noi un certo dispiacere. Ancora di più se quell’oggetto ci ricorda persone o momenti a noi cari. Bene, per il Kint Sugi quella rottura diviene un’occasione preziosa per ricreare l’oggetto.

Si prendono i cocci, si allineano, si incollano con un mastice speciale naturale (urusmi). Si lasciano anche gli eventuali bordi e, una volta seccato lo stucco, si ricoprono le “ferite” del vaso con l’oro.

Tutto questo processo fa rinascere l’oggetto a vita nuova. Non solo, il vaso diviene più prezioso di prima. Un pezzo unico e irripetibile. Rinasce a vita nuova pronto a rivivere e a partecipare della nostra vita e della nostra gioia. Capite che si tratta di una profonda metafora della vita.

Mi vengono subito alla mente le parole di Paolo di Tarso: “quando sono debole è allora che sono forte” (2 Corinzi 12,7-10).

Ma ancora maggiormente spinto dall’entusiasmo di sentirmi nuovo, tutto questo è un vero e proprio messaggio pasquale. Risurrezione! Più volte, credo, sia stato, citato questo concetto, e cioè che la Risurrezione non riguarda solo l’evento finale dei corpi che risorgeranno alla fine dei tempi; ma che risorgere sta per rinascere ogni giorno. Ogni istante. E Risorgere con le nostre stigmate . Con i nostri segni della passione. Ancora San Paolo interviene ricordandoci: “completo nella mia carne ciò che manca ai patimenti di Cristo” (Colossesi 1,24).

I nostri limiti, i nostri difetti e in particolare quelli poco sopportati. Le nostre ferite. I nostri fallimenti, sono ricoperti di oro fino dalla Grazia di Dio, attraverso i meriti di Gesù Cristo Figlio di Dio.

Non siamo nati per essere perfetti, ma siamo chiamati a partecipare della Perfezione di Gesù di Nazareth. Le ferite rimarginate che lasciano il segno sono impreziosite dall’oro della Divinità che ci ha salvati e redenti. KINT SUGI. Come vasi di creta che contengono un prezioso tesoro. Guarda caso sempre San Paolo usa la metafora dei vasi di creta (leggi 2 Corinzi 4,7-15).

Prossimo incontro lo terremo a Ficulle, domenica 29 luglio, alle ore 16,30; saremo a S. Maria Vecchia. Una volta arrivati a Ficulle (passando da Morrano e poi Bagni) all’ingresso del paese, sulla destra, c’è l’antica chiesa di S. Maria Vecchia. Vivremo lì un momento di preghiera e poi continueremo con una condivisione.

(per inf. cell. di Anna e Alberto di Ficulle 334 8206381). Potremo metterci d’accordo, vedendoci a S.Venanzo prima e poi proseguire insieme.

Raggiunga a tutti il saluto fraterno di Pace e Bene

 

don ruggero

Lettera 267 (pdf)