Associazione Comunità Nazaret

LA BARBABIETOLA DI DORJNA - Lettera 194

LA BARBABIETOLA DI DORJNA

Cari Nazareth,

la settimana scorsa ho assistito, alla televisione, a un reportage-intervista sulla deportazione staliniana in Siberia che negli anni trenta vide milioni di uomini, donne e bambini, tra cui molti ebrei soffrire pene e torture impensabili. Il regime considerava i prigionieri traditori della patria e con una varietà di accuse venivano deportati nei campi di rieducazione nella gelida steppa sovietica (pensate che nel 1934, per salvarsi, ogni cittadino doveva accusare come traditori almeno cinque persone). Chi non ricorda la testimonianza di Solzenicyin e del suo libro Arcipelago Gulag?

Durante il filmato una donna anziana di nome Dorjna raccontava la disperazione della sua famiglia, dopo la deportazione al campo di concentramento del padre, quando lei aveva l’età di dieci anni circa. Dorjna ricordava la sua mamma, ammalata, con cinque figli ai quali, ogni giorno, doveva provvedere a dar da mangiare a tutti. Immaginate le pene di quella madre. Un giorno rimediò una barbabietola e una volta lessatala la divise in quattro parti. Una porzione per tutti, tranne per lei e per il figlio più piccolo, ammalato gravemente. Dorjna chiese il motivo di quella spartizione e la madre rispose che quel giorno non c’era da mangiare per lei e per il fratellino. “Devo pensare a voi quattro che state bene” rispose la madre a Dorjna, “noi due non ce la potremo fare, per noi non c’è possibilità di sopravvivere”. Con le mani semi congelate, Dorjna, divorò la sua porzione di barbabietola, mescolando il cibo alle lacrime. Dopo alcuni giorni il fratellino morì e la madre si aggravò; arrivò a casa il becchino di turno a prelevare il corpicino gelido di Dimitri e caricò sul carro anche la madre di Dorjna agonizzante, tra gli strazi dei figlioli, dicendo “domani mi è impossibile fare un altro viaggio ! Porto via anche lei”. Dorjna, oggi all’età di 87 anni, terminò l’intervista con questa frase: la barbabietola aveva la forma di un grande cuore !

Mi sono detto subito: questa testimonianza vorrei scriverla sulla prossima lettera Nazareth. Così come sto facendo… Poi mi sono fermato a contemplare una coincidenza: era l’8 maggio, la festa della mamma e poi, oggi, che sto scrivendo, è il 13 maggio, giorno solenne della prima apparizione a Fatima. Coincidenze? Questo termine lasciamolo ai periodi freddi del cuore, quando la nostra volontà, lontana dal voler capire, si incammina per la propria strada ignara che una povera barbabietola che ci riesce a descrivere il cuore di una eroica madre.

Nel mese dedicato a Maria di Nazareth, la Madre del Nostro Signore Gesù Cristo, dedichiamoci una preghiera più profonda, più attenta, offerta per tutte le creature che vivono la loro difficile esperienza. Il Santo Rosario sia la dolce catena che ci rannoda a Dio, così come recita la Supplica alla Regina del S. Rosario di Pompei. Ave Maria gratia plena.

Il prossimo incontro sarà di una giornata intera di ritiro a Porano dalle Suore Francescane Missionarie di Maria (tel 0763 375118). Il tema riguarderà la preghiera. Ci rivedremo,dunque, domenica 5 giugno alle ore 9,30. Avremo a disposizione per tutto il giorno la cappella; concluderemo la giornata con la S.Messa alle ore 18,00. Al pranzo provvederemo da noi (ci metteremo d’accordo in tempo).

Un felice mese di maggio a tutti

 don ruggero

Lettera di collegamento 194 (pdf)