Associazione Comunità Nazaret

LACRIME O GOCCE DI PIOGGIA SUL VISO? - Lettera 205

LACRIME O GOCCE DI PIOGGIA SUL VISO?

Sorelle e fratelli Nzth,

A time for dancing, è il titolo di una canzone di Elisa, una cantante italiana veramente brava.

Un Tempo, un’occasione, per danzare, ho apprezzato questo canto soave e significativo. Perché non parteciparlo?

C’è un tempo per danzare potrebbe dire il libro di Qoelet (cfr Qoelet 3,4 ) e c’è la danza di Davide quando l’arca entrava nella città santa (2 Sam 6,14), mentre il Salmo 87 ci ricorda che tutti danzando canteranno in Sion, madre dei popoli (Salmo 87,7). Tutto è danza nella logica del movimento. E la vita è movimento.

La danza della vita, dunque, dell’esistenza. E’ la danza della Luna intorno a noi. E’ la danza della natura: in Brasile esiste un uccello coloratissimo chiamato tangarà. Il maschio, dopo l’accoppiamento, danza ininterrottamente davanti alla femmina per distrarla e non farle lasciare il nido e i suoi piccoli. E’ danza quella del vento che accarezza la terra. E’ danza crudele, invece, quella della figlia di Erodiade dinanzi a Erode che sarà preludio alla morte del Battista (Matteo 14,6).

Tutto è danza, anche nel dolore.

In questo canto di Elisa c’è una frase particolarmente incisiva. Dice più o meno così:

Solo un vero amico riesce a notare sul tuo volto la danza delle lacrime in una giornata di pioggia”.

E allora la danza continua e riesce a trattenere le lacrime senza nasconderle agli occhi di chi ci sa guardare e comprendere. Credo sia più forte del dolore l’accorgersi del dolore altrui.

Non ci accada mai di passare distratti davanti ad occhi pieni di vere lacrime.

Non possa accaderci di vivere la nostra vita gemendo e poi non voler danzare, come il libro di Qoelet ci assicura. C’è un tempo per ogni dolore e un tempo per ogni gioia da condividere.

In realtà siamo chiamati a non vivere da superficiali. Si perde tutto il significato del senso delle cose.

C’è un tempo per piangere e un tempo per asciugare qualche lacrima.

C’è un tempo per avere e un tempo per perdere. C’è un tempo per piangere e un tempo per accorgersi che non si tratta di sola pioggia.

La logica di Dio è totale. Contempla tutti gli aspetti dell’esistenza. Anche quello della perdita. La Sua pedagogia è perfetta anche se dolorosa. Il Creatore completa in noi l’opera sua. Per questo Lui intende donarci per poi chiederci tutto in cambio.

E’ in questa apparentemente non-logica che ci perdiamo, ignari che Lui sta operando per il mio bene e per il bene di tutti.

E’ nell’abbandono a Lui che poi si otterrà tutto. Tutto, ogni particolare sarà salvo. Nel mistero della Sua sapienza, ha inviato il Suo Figlio.

A Gesù è stato chiesto tutto. Il Padre non lo ha esonerato da nessun dolore. E’ solo in quel tutto che potremo trovare la chiave del mistero della nostra fede. Gesù ha visto perdere, dinanzi a sé tutto: la sua vita, i suoi affetti, i suoi amici. E nell’amore del Padre ha posto il Suo essere, per guadagnare tutto e tutti.

Anche Gesù avrà danzato cantando i salmi di David, anche Gesù avrà da bambino danzato tra le braccia della Vergine Santissima. Gesù avrà avuto davanti a sé la danza drammatica delle sue ultime ore. Gesù è l’amico che sa scorgere le nostre lacrime quando ci piove addosso. Non a caso quel “donna perché piangi?” segna il passaggio dalla morte alla vita una volta per sempre (Giovanni 20,13). Il Vangelo sembra suggerirci: nessuna paura, abbiate cura delle lacrime degli altri.

E se le gocce di pioggia fossero lacrime di quel Dio che ha tanto sognato che gli uomini si amassero?

Prossimo incontro: sabato 26 maggio visita Spoleto-Montefalco, partenza dalla piazza della chiesa di San Venanzo alle ore 8:00, pranzo al sacco. Per le adesioni telefonare ad Anna (cell. 339 7607555).

Un caro saluto a tutti e a presto

don ruggero

Lettera di collegamento 205 (pdf)