Associazione Comunità Nazaret

"LASCIATE IL BALCONE APERTO" - Lettera 227

7 ottobre 2014

LASCIATE IL BALCONE APERTO” 

Cari Nazareth

Una poesia di Federico Garcia Lorca oggi ci fa compagnia. Ascoltatela, si intitola Congedo:

Se muoio, lasciate il balcone aperto, Il bimbo mangia arance

dal mio balcone lo vedo. Falcia il grano il mietitore, dal mio balcone lo sento.

Se muoio, lasciate il balcone aperto.

Persona di forte spicco nella letteratura spagnola e mondiale Lorca. Il suo nome completo era Federico del Sagrado Corazon di Jesus Lorca. Anima sofferta e combattuta, Lorca muore ucciso a fucilate durante il periodo franchista e il suo corpo non si è mai trovato.

Credo che il suo balcone sia rimasto spalancato sul mondo. Su questo mondo misterioso e salvato per sempre dal Cuore di Cristo di cui Federico Garcia Lorca portava perfino il nome.

Abbiamo mai pensato di pregare per queste persone che ci hanno lasciato patrimoni di spirito, di arte e di bellezza?

Quel balcone, sapete, mi è entrato nel cuore e desidero tenerlo aperto sempre anch’io. Desidero vedere il bimbo mentre mangia le arance e sentire il mietitore durante il suo lavoro. Ascoltare la voce del mondo che grida, che sospira e che mente alla vita. A quella vita alla quale non si può mentire. Si può solo spalancare le braccia a costo di stringerle e correre il rischio di non trovare che solo aria impalpabile e apparentemente vuota.

Cari Nazareth, lasciamo il balcone aperto quando la tentazione di udire il frastuono assordante degli incompresi ci pesa e ci mette in crisi. Per favore, non fermiamoci a sbirciare dai vetri della finestra e a bisbigliare i nostri incomodi di ogni giorno. Aprirsi è certamente questa “Chiesa in uscita” che papa Francesco sta lanciando a 360 grandi. Ma vorrei dire a papa Francesco che siamo chiamati anche a rientrare nella nostra stanza. A fare i conti col nostro essere più intimo e a volte quasi insuperabile che solo il Cuore di Dio conosce e che solo Lui può raggiungere. Si tratta di quel cuore che Gesù ha trovato e ritrovato nel deserto a colloquio diretto e misterioso col Padre (cfr Matteo 4,1).

Guardiamo e ascoltiamo il mondo. Sono pienamente d’accordo. Ma il bimbo che mangia le arance e il mietitore che falcia il grano maturo hanno un mondo imperscrutabile e che nessuno potrà mai raggiungere.

Il Cuore del Padre è il balcone di casa mia. Il centro dell’Amore del Padre è il luogo del mio riposo.

E non voglio, non potrò mai rinunciarci. Da quel Cuore, da quel centro provengo e lontano da Lui sarò sempre lontano dal mondo che pulsa intorno e che non sempre riesco a comprendere.

E’ lo Spirito. E’ lo Spirito Santo che ci conduce a quel Cuore. E’ lo Spirito Santo che ci spinge nel deserto per ascoltare la vera voce del mondo. Non arrestiamolo. Non impediamolo.

Se lasciamo il balcone saremo in grado di udire le grida del dolore che si confondono con le grida della gioia che non avrà mai fine. Allora comprenderemo.

E pace. Tanta pace a quei corpi dilaniati e infamati che certa umanità tratta con violenza inaudita. Pace al corpo di Federico del Sagrado Corazon de Jesus Lorca ovunque si trovi e da dove attende la sua risurrezione.

La Vergine Santissima del Rosario, che oggi ricordiamo, arresti la violenza così come fece quel lontano 7 ottobre del 1571 a Lepanto.

Il prossimo incontro sarà molto importante e riguarda informazioni istituzionali. Fate di tutto per essere presenti in quanto con il Vescovo si sta lavorando per l’intera nostra Opera.

Ci troveremo a S.Venanzo domenica 26 ottobre alle ore 16,00 all’Oratorio, essendo la sede legale della nostra associazione.

Ricordo ancora il Ritiro annuale che si terrà sempre a S.Maria degli Angeli dalle Suore Francescane Miss. di Maria da Venerdì 28 novembre ore 16,00 a domenica 30 novembre ore 17,00.

Il saluto fraterno più caro  

don ruggero

Lettera 227 - Ottobre 2014 (pdf)