Associazione Comunità Nazaret

APRIRE E CHIUDERE - Lettera 189

"APRIRE E CHIUDERE"

Nazareth carissimi siamo ritornati da poco dal ritiro vissuto alla Porziuncola di Assisi. Giorni preziosi che ci hanno dato la possibilità di fermarci e di nutrire il cuore con la forza e la luce della Parola di Dio. Abbiamo avuto come riferimento costante il capitolo 17 del Vangelo di Giovanni, la cosiddetta preghiera di Gesù: una dinamica infinita di relazione tra Gesù e il Padre e Gesù e i discepoli: “I suoi”. Tra questi “suoi” certo ci sono gli apostoli in primo luogo, ma anche noi. Gesù “gioca” con il cuore del Padre, solo Lui riesce ad aprirlo e a chiuderlo come se fossero le ante di una porta. Gesù colloca se stesso tra le mani del Padre; gli ricorda di quanto essi siano uniti, fino a essere una cosa sola. Chiede poi al Padre di custodirli, i suoi. Gesù Apre e Chiude il mistero dell’Amore del Padre, rivelandoci il segreto più segreto. Abbiamo quindi intuito nei nostri incontri l’importanza di individuare bene il nostro posto, la nostra collocazione del tempo e nello spazio. Per muoverci meglio, per assaporare le sfumature del nostro andare di ogni giorno, dove si consuma e cresce la consapevolezza di essere suoi. Aprire Chiudere è quindi figura di inizio e fine di ogni cosa. Tutto nasce e tutto muore in una dimensione infinita di fasi. L’aprire e il chiudere ci riportano alle relazioni, alle date della nostra esistenza terrena, ai nostri affetti. L’aprire e il chiudere non indicano solo l’inizio e la fine di qualche cosa, ma anche la qualità delle nostre scelte. E il chiudere potrebbe rappresentare più benefico dell’aprire e viceversa. Ma i guai cominciano quando pensiamo di aprire e chiudere le porte del Tempio, confondendole con il cuore di Dio. Che equivoco tremendo quello di confondere Iddio con il Tempio! Signore allontanaci da questa morte. Di vera morte si tratta. Fratelli Nazareth preghiamo tanto, incessantemente attraverso Maria, L’Immacolata, la Donna vestita di Sole. Preghiamo il Padre perché ci tenga lontani dal bagliore degli stipiti templari e ci spalanchi la certezze diessere suoi attraverso il Figlio. Solo Gesù permette di entrare nelle stanze più intime della Casa del Padre. Solo il Figlio di Dio, il rabbino e maestro Gesù può permettere di farci intuire le altezze inaccessibili dove si genera la luce della Verità e dove si chiudono gli abissi del vuoto di Dio. Nel libro dell’Apocalisse leggiamo: “All’angelo della Chiesa di Filadelfia scrivi: Così parla il Santo, il Verace, Colui che ha le chiavi di Davide: quando egli apre, nessuno chiude, e quando chiude nessuno apre” (cfr Apocalisse 3,7).

Prossimo incontro: la Solennità della Santa Famiglia di Nazareth, la nostra festa. Giorno in cui rinnoveremo l’impegno di servizio annuale. Non manchiamo. Domenica 26 dicembre ore 16,00 al Santuario della Madonna della Luce. Il dolore per la morte di Luca mi ha impedito di scrivere una lettera in suo onore, anche se Luca è sempre con noi.

Un abbraccio forte.

d ruggero

Lettera di collegamento 189 Dicembre 2010 (pdf)