Associazione Comunità Nazaret

MAGARI ARRIVASSE UN LADRO! - Lettera 191

Magari arrivasse un ladro…!

Nazareth cariSuor Anna Lollaio, suora missionaria del Preziosissimo Sangue, nativa di S.Venanzo è vissuta sempre a Roma. Ha insegnato e ha condiviso con tante persone la sua vita tra le borgate romane più povere. Noi affettuosamente la chiamavamo Zi’ Anna. Donna piccola di statura, ma alta nella sua dignità di religiosa donata ai più poveri. Lo ha fatto sempre in punta di piedi e spesso ci narrava episodi del suo quotidiano. Un giorno le chiesero di andare a visitare una donna anziana e ammalata che viveva in un caseggiato del rione tiburtino. Lei andò…, salì le scale della palazzina e giunse al pianerottolo. La porta della vecchietta era socchiusa. La chiamò. Nessuna risposta. Suor Anna alzò la voce fino a quando una voce flebile rispose. L’anziana donna era a letto in una cameretta scura e lercia. Iniziò subito un colloquio. Dapprima spiritoso. Questo era lo stile di Suor Anna. Poi si fece sempre più serio fino a quando la suora chiese alla donna: “Non ha paura di vivere qui da sola e con la porta aperta? Possono entrare i ladri!”. A quel punto, la risposta, come una stimmata, si posò sul cuore di zi’ Anna. L’anziana disse: “Magarì entrasse un ladro. Almeno vedrei qualcuno!”. Quanto siamo lontani dalla vera realtà! Con le dovute differenze del caso, un ladro diventa un potenziale e gradito visitatore. E poi sappiamo che tutto è relativo. Robin Hood è un ladro. Ma magari ce ne fossero di ladri come lui. E se il ladro, per immaginazione, fosse il Mio Signore. Il Nostro Signore. Dunque potremmo gridarGli: “Oh Mio Signore che aspetti a rubarmi il cuore e portarmelo nel Tuo?!... Potremmo continuare all’infinito…, dai ladri di biciclette, al ladro gentiluomo per concludere al ladro della notte che ruba tradendo l’altro che dorme. Quindi attenti perché ci sono ladri e ladri. “Accumulate tesori in cielo, dove i ladri non arrivano…” (cfr Matteo 19,21; Matteo 6,20) perché “Se il padrone di casa sapesse a che viene il ladro…” (cfr Luca 12,39). Fare spazio nella mente e nei sentimenti per essere raggiungibili, vulnerabili, rubati. Il cuore allo scoperto rischia molto ma è partecipe della vita. Gli occhi e i sensi sono fragili ma non vale la pena congelarli in attesa di una occasione che forse non avverrà mai. Le occasioni non vanno attese, piuttosto create. Magari venisse il ladro a trovarmi…! Se non ci svegliamo dal sonno della chiusura e della paura non vivremo mai la gioia di essere trovati, raggiunti. Niente paura, nessuno mai potrà rubarci l’anima. Nessuna potenza e nessun potente hanno la chiave del tesoro che il Signore ha nascosto in ognuno di noi. Lui solo può aprirlo e….rubarlo. Fratelli Nazareth scrivo nella settimana dedicata ai consacrati. Ai religiosi e religiose. A coloro che in nome del Regno dei Cieli rinunciano alla sicurezza del mondo per altro. L’Altro. Chiedo a nome di tutti una preghiera speciale per noi che abbiamo l’ardire di dirci consacrati. Tra l’altro lo siamo tutti nel Santo Battesimo e negli altri sacramenti. Ma la realtà che vive il religioso è strana, amara e dolcissima insieme. Buia e luminosa. Povera e ricchissima. Preghiamo per tutti i nostri fratelli consacrati. Una preghiera speciale giunga alle Clarisse di S.Bernardino e del Buon Gesù di Orvieto. Alle Clarisse di Montalto Marche e alle Messicane di Nuestra Senhora de la Luz e alle Carmelitane di Vetralla. Restiamo sempre uniti nella preghiera. La Preghiera al Padre per mezzo di Gesù Cristo Nostro Signore. E poi…tanti auguri a Saverio e alla sua famiglia. Prossimo incontro: domenica 27 febbraio ore 16,00 a S Venanzo nella

chiesa parrocchiale.

Un caro abbraccio a tutti

D Ruggero

Lettera di Collegamento 191 (pdf)