Associazione Comunità Nazaret

PIETRO DORMIVA. GIUDA ERA SVEGLIO - Lettera 203

PIETRO DORMIVA. GIUDA ERA SVEGLIO

Care sorelle e fratelli Nazareth

una frase di Pietro Canisio ci aiuterà allinizio della quaresima. San Pietro Canisio, gesuita, fu uno dei primi seguaci di Ignazio di Loyola. Visse nel 1500 e rifiutò di essere nominato cardinale, chiedendo a papa Pio V di lasciarlo stare per occuparsi del suo semplice servizio pastorale.

La frase della nostra lettera quaresimale fa parte di uno scritto di S.Pietro Canisio.

Pietro dormiva mentre Giuda era sveglio !

Il Getsemani. Lorto degli ulivi. Larresto di Gesù. Il cuore della sua passione. Gesù non aveva mai sudato sangue prima di allora (Luca 22,44), in quelle ore si, mentre Pietro dormiva e Giuda era sveglio. Il Figlio di Dio fa esperienza della più terribile delle morti: il tradimento, lessere venduto.

Povero Pietro ti sei fatto prendere dal sonno. Stanco, sfiduciato per il continuo attentato al Maestro. Dormi pure Pietro mentre qualcuno sta vegliando dopo aver tutto ben organizzato. E tu Giuda fai bene a essere desto. Tutto andrà secondo il copione dell’ipocrisia del tempio. Quella che conduce alla vera morte alla quale, tu Giuda, ti sei candidato. Dormite pure apostoli, discepoli del più forte e del più tenero dei rabbini. Dormite anche voi ulivi, testimoni millenari di quel sudore che diventa sangue e viene a nutrire le vostre radici assetate di verità.

Siamo chiamati, fratelli e sorelle a vivere questa quaresima dando il giusto significato al nostro dormire, ai nostri torpori pomeridiani. Sappiamo benissimo che nello stesso tempo qualcuno sta vegliando. Siamo chiamati quindi a considerare il nostro stare svegli. A misurare bene il peso e limportanza delle ore messe a nostra disposizione. Misurare i palpiti del cuore, indirizzarli bene perché portino frutto. Il sonno fa bene. Fa bene a chi ha vissuto bene il peso della nostra giornata. Francesco di Assisi, Vincenzo dePaoli, Giovanni Bosco fanno spesso chiari riferimenti al sano stancarsi, alla vera stanchezza. Quella salutare. Frutto di un giorno sazio di sudore.

Abbiamo veramente bisogno di essere stanchi, ma nel senso pieno. Quello più sacro. La stanchezza che porta al sonno cosciente di aver lavorato, di aver guadagnato il dono infinito di una giornata.

Attenti che il dormire e lo stare svegli appartiene a tutti. Eparte di noi. Occorre che, illuminati dallo spirito della preghiera rimaniamo vigilanti. E poi, ironia della sorte, sarà proprio lapostolo Pietro a scrivere :Siate temperanti, vigilate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare. Resistetegli saldi nella fede(cfr 1 Pietro 5,8-9). Certamente lesperienza del sonno di Pietro al Getsemani gli avrà insegnato qualcosa.

Disubbidiamo al sonno quando abbiamo coscienza di non dover dormire.

Acconsentiamo al vegliare nel momento di compiere il dovere che ci è stato assegnato.

Indagare su se stessi, dominare il proprio istinto, valutare le occasioni quotidiane abbisognano di sapienza, di riflessione, di luce profonda nel cuore e nella mente.

Sappiamo infatti dallesperienza evangelica che mentre Pietro dormiva. Giuda vegliava.

Buona Quaresima.

Il prossimo incontro lo vivremo domenica 25 marzo a Villanova Don Bosco, Orvieto, bivio per Sugano, (tel 0763 217285) Saremo a Villanova alle ore 12,00, pranzeremo insieme, seguirà nel pomeriggio lincontro e alle ore 17,00 celebreremo la S.Messa. Per il pranzo bisognerà prenotarsi.

Un abbraccio fraterno a tutti don ruggero

Lettera di collegamento 203 (pdf)