Associazione Comunità Nazaret

"ELABORARE" - Lettera 262

8 dicembre 2017

ELABORARE”

Nazareth carissimi

penso sia giusto condividere con tutti voi i risultati dell’ultimo ritiro che abbiamo vissuto a Pitigliano e che Padre Giovanni Scanavino ha guidato come solo lui è in grado di fare.

Abbiamo portato tutti nel cuore e nel ricordo costante della preghiera e certamente questa esperienza darà alla comunità Nazareth tanto bene.

Padre Giovanni ha centrato tutto nel DONO DELLO SPIRITO che è in ognuno di noi. Ci ha condotti, attraverso l’esperienza di San Agostino, su vari fronti, toccando i temi dell’eucarestia, della riconciliazione, della misericordia per giungere all’impegno che ognuno di noi ha il dovere di sentire nei confronti di Dio e dello Spirito che abita in noi e che non ci abbandonerà mai.

Ora, riassumere tutto quello che abbiamo recepito sarebbe arduo ripeterlo. Vorrei sottolineare un aspetto che ci ha colpiti tanto è cioè il lavoro su se stessi. ELABORARE tutto quanto lo Spirito ci invita a conoscere e a vivere nel quotidiano.

Non è sufficiente il solo sapere o approdare a una conoscenza profonda dei doni che abbiamo ricevuto e che riceviamo continuamente, ma è necessario elaborare, non tanto come un ritornare su argomenti e concetti che la fede ci invita a conoscere e a prenderne atto, ma a interiorizzarli senza abbandonarli mai. Farne compagni assoluti del meraviglioso viaggio che è la vita, che è l’esperienza terrena.

Mi risuonano i termini che padre Giovanni ha spesso usato nei giorni del ritiro: quel distribuire come terzo momento dell’eucarestia, l’evitare quel “quante volte” che riecheggia in certe confessioni, quell’incontro con il Padre che non sarà mai un giudizio… e così via.

Tutto, ripeto, tutto, è stata un’armonia di coraggio, di incoraggiamento, di vera e autentica esperienza di Dio data e ricevuta per mezzo di un uomo come Agostino, metabolizzato e restituito da un altro uomo di Dio come padre Giovanni. Dio lo benedica sempre.

Il tema della grazia e della giustificazione, cavalli di battaglia di tutto il pensiero di S. Agostino, ci è stato magistralmente sbriciolato nell’esperienza quotidiana che ognuno di noi vive e di come potremo raggiungere le vette alte della fede con il solo abbandonarsi in Lui, nel Signore della Vita e nella Redenzione e Salvezza del Cristo.

Elaborare, quindi, ossia non mettere da parte o nell’archivio della nostra mente ciò che è stato recepito. Lavorarci sopra con impegno, lontani dalla superficialità, perseverare negli intenti e nelle cose alte della vita, quelle che veramente contano. Elaborare, ci ha ricordato spesso padre Giovanni, sta anche nell’avere pazienza con se stessi e non arrendersi davanti ai segnali di stanchezza. Non incappiamo nel quante volte…, non cadiamo nel sentirsi giudicati dal Dio che, attraverso i meriti del Suo Figlio, ha inondato di Salvezza ogni uomo, ogni creatura. In Lui siamo salvi. Risuona nella mia mente il Canta e cammina che la liturgia ci ha proposto nella lettura di S.Agostino esattamente alla fine dell’anno per poi riprendere il “nuovo cammino” dell’Avvento.

Canta e cammina.

Un invito speciale, un vero regalo di fine anno.

Ci rivedremo Sabato 30 dicembre, alle ore 16.00, al Santuario della Madonna della Luce di Collelungo, per celebrare insieme la Santa Messa della Santa Famiglia di Nazareth e per rinnovare i nostri impegni statutari e comunitari. Seguirà un momento di fraternità per poterci scambiare gli auguri natalizi e di fine anno.

Un anno di pace e di bene a tutti,

don ruggero

Lettera 262 (pdf)